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21 Marzo 2016

Taglio di tribunali e Corti di Appello: geografia giudiziaria di nuovo amputata

Taglio di tribunali e Corti di Appello: geografia giudiziaria di nuovo amputata

Ridotte le Corti di Appello a una per Regione; i tribunali di primo grado subiranno una cura dimagrante: il nuovo provvedimento per ridurre i costi della giustizia.

A breve il Governo adotterà un decreto che, come quello del 2012, prevedrà nuovi ed ulteriori tagli alla geografia giudiziaria: saranno ridotte le Corti di Appello e i Tribunali primo grado. Verrà selezionata una task force di magistrati da utilizzare nei casi urgenti, in cui bisognerà affrontare le situazioni più critiche. La novità è trapelata dal Ministero della Giustizia dove si sta lavorando al nuovo testo sull’organizzazione idegli uffici giudiziari: entro fine mese la Commissione, appositamente istituita con questo compito, rilascerà la bozza del provvedimento che poi verrà discusso e approvato dal Consiglio dei Ministri.

È di soli quattro anni fa l’intervento legislativo [1] che aveva determinato lo storico tagli agli uffici giudiziari, abolendo gran parte delle sezioni distaccate. In particolare erano stati soppressi 30 tribunali e altrettante procure, 667 uffici del giudice di pace e le 220 sezioni distaccate del tribunale. All’epoca fu un vero e proprio terremoto, che aveva determinato la protesta – rimasta inascoltata – di molti avvocati stabiliti presso le sedi soppresse.

Ora arriva la nuova cura dimagrante, in linea peraltro con l’intento dello Stato non solo di ridurre i fascicoli arretrati sulle scrivanie dei giudici e ancora non definiti, ma lo stesso “potenziale” contenzioso, stimolando le forme di contrattualizzazione della giustizia e portando fuori dai tribunali la soluzione delle liti.

In verità, il prossimo intervento non sarà altro che una “fase due” della riforma del 2012. Il nuovo testo prende principalmente di mira le Corti d’Appello. Il Governo mira a istituire, in linea tendenziale, una sola Corte d’Appello per Regione, cancellando tutte le sezioni distaccate. Inoltre si tenterà di ridurre «mediante attribuzione di circondari o porzioni di circondari di tribunali appartenenti a distretti limitrofi, il numero delle Corti di appello esistenti, secondo i criteri oggettivi dell’indice delle sopravvenienze, dei carichi di lavoro, del numero degli abitanti e dell’estensione del territorio, tenendo comunque conto della specificità territoriale del bacino di utenza».

Attualmente solo sei distretti di Corte d’Appello superano i 4 milioni di abitanti (Milano, Roma, Venezia, Napoli, Torino e Bologna), ossia il 20% del totale. Solo 4 distretti (Firenze, Brescia, Bari e Palermo) superano i 2 milioni di abitanti amministrati. Nove distretti superano un milione di abitanti (Catania, Genova, Ancona, Catanzaro, Trieste, L’Aquila, Lecce, Cagliari e Salerno).

Con i medesimi criteri avverranno i tagli dei tribunali: gli giudiziari di primo grado saranno interessati da una riduzione “tenendo di mura l’efficienza e la specializzazione delle funzioni e dei risparmi di spesa”.

In ultimo, viene predisposto un ruolo speciale di magistrati, sia giudicanti, sia requirenti, da destinare con delibera del Csm, per un periodo non superiore a 5 anni, agli uffici in maggiore sofferenza.

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